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Il vaso Fazzoletto di Fulvio Bianconi è una variazione di un precedente vaso, il vaso Cartoccio, disegnato da Piero Chiesa per FontanaArte nel 1985. Mentre il vaso Cartoccio era realizzato in vetro industriale pressato in uno stampo e presentava un bordo superiore inclinato, iI vaso di Bianconi differiva per le punte asimmetriche, create facendo girare in cerchio il vetro fuso e consentendo alla forza di gravità di formare a caso le punte. II vetro fuso che, nella “canna” di soffiaggio, inizialmente era stato destinato a diventare un globo, durante la soffiatura diventava una forma liberamente svolazzante nello spazio, come un fazzoletto di pizzo tenuto in aria dal vento. Dal 1960 Venini cominciò a produrlo in tinta unita e nel 1987 il modello ottenuto sovrapponendo due colori fu chiamato Fazzoletto Opalino. Questo vaso diventò presto uno degli oggetti di maggior successo della Venini e fu commercializzato a livello internazionale, la sua popolarità aumentò dopo che fu inserito nell'esposizione itinerante Italy at Work che, tra il 1951 e il 1953, fece il giro degli Stati Uniti. Il vaso Fazzoletto è in produzione da decenni ed è diventato un oggetto rappresentativo della lavorazione italiana del vetro degli anni Cinquanta. SOFFIATO OPALINO Il vetro opalino è soffiato e lavorato a mano ed è ottenuto dalla sovrapposizione del lattimo con altri vetri. La tecnica è così definita perché gli artigiani espandono e modellano il vetro, soffiando aria all'interno di una lunga canna di metallo ad esso collegata, come vuole la tradizione millenaria dell'arte vetraria. Questa azione antichissima, unita all'esperienza e all'abilità dei maestri vetrai, trasforma il semplice vetro in veri capolavori artistici, unici nel loro genere. MANO VOLANTE È l'espressione che indica l'agile ed esperto movimento della mano del maestro vetraio nella lavorazione a caldo di un vetro di pregio.